Nota per gli studenti da parte di noi Docenti aderenti al Movimento per la Dignità della Docenza, relativamente alla proclamazione dello sciopero da esami per il primo appello di Settembre visibile qui
Consigliamo a tutti gli studenti di prepararsi per l’esame per il giorno previsto, non si sa mai: lo sciopero potrebbe essere annullato se soddisfano prima le richieste.
Aggiornamento del 24 Luglio 2017, legittimità da parte della Commissione di Garanzie e modalità di sciopero
vedere i documenti omonimi allegati alla pagina
https://sites.google.com/site/controbloccoscatti/home/sciopero-sessione-autunnale-a-a-206-2017
Note del 13 Luglio 2017 dichiarazione e motivazioni dello sciopero
Una volta proclamato uno sciopero le modalità dello stesso devono superare il vaglio della Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero. La Commissione è una Autorità indipendente, la quale deve verificare se lo sciopero bandito rispetta le leggi e il diritto a scioperare (costituzionalmente garantito) e se si combina bene con il diritto degli studenti a usufruire del servizio essenziale (gli esami lo sono), pure se ridotto, ma non abolito.
Noi pensiamo di aver agito in tal senso, e non solo per i dettami di legge.
Se la Commissione di Garanzia ci dirà che tutto è OK, sarà segno inequivocabile che lo sciopero non solo è perfettamente legale e saremo autorizzati a metterlo in atto da una Autorità indipendente e al di sopra delle parti, ma sarà segno altresì che lo sciopero proclamato è rispettoso dei diritti di tutti. Saremo molto tranquilli nello scioperare e sicuri di creare disagio (altrimenti che sciopero è?), ma non disastri.
Aspettiamo quindi con serenità l’autorizzazione della Commissione di Garanzia.
Ricordiamo che arriviamo a questo sciopero dopo aver tentato, da tre anni a questa parte, tutte le strade possibili e immaginabili per far valere le nostre legittime e sacrosante ragioni ed evitare uno sciopero:
1) 2014: lettera al Presidente del Consiglio (10000 firme);
2) 2015 (inizio): sciopero bianco;
3) 2015 (giugno): manifestazione nei Rettorati;
4) 2015: lettera al Presidente della Repubblica (che la trasmise, cogliendone la rilevanza, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, 14000 firme);
5) 2015-2016: azione sulla VQR del 2015-2016 (non tutti l’hanno condivisa, ma non è andata in porto solo per i continui rinvii della scadenza e per il prelievo forzoso dei prodotti operato in alcune sedi, che hanno ridotto il numero finale degli astenuti; ha comunque ottenuto lo sblocco parziale dal 1° gennaio 2016) ;
6) 16 novembre 2016: lettera al Presidente del Consiglio, contenente una ipotesi di sciopero dagli esami (10000 firme);
7) 27 novembre 2016: ulteriore lettera al Presidente del Consiglio, che ribadiva con maggior forza l’ipotesi di sciopero dagli esami, in seguito alla quale una nostra delegazione è stata ricevuta da delegati della Presidenza del Consiglio il 30 novembre scorso;
8) 27 marzo 2017: primo incontro avvenuto tra una nostra rappresentanza e tre delegati della Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che lasciava presagire qualche sviluppo positivo;
9) 7 giugno 2017: secondo incontro tra una nostra rappresentanza e due delegati della Ministro dell’Istruzione (ottenuto solo dopo tre richieste al MIUR, in data 20 aprile, 11 maggio e 21 maggio scorsi, al fine di avere risposte), dopo il quale non si è avuto alcun riscontro.
Ora ci obbligano a dover scioperare, ma abbiamo la coscienza tranquilla di aver fatto di tutto, ossia tutte le suddette azioni, per evitarlo.
Ricordiamo che si tratterà di uno sciopero molto blando (alcuni hanno anche protestato per l’esiguità dello stesso) dato che esso si metterà in atto in occasione del solo primo appello. E se per caso fosse l’unico nel periodo di sciopero (che va dal 28 agosto al 31 ottobre) chiederemo agli organi preposti di stabilire un appello straordinario a partire dal quattordicesimo giorno conteggiato a partire dal giorno dello sciopero.
Gli studenti potranno quindi sempre sostenere gli esami. La riprogrammazione delle date dipende dagli esiti delle operazioni in corso.
Per i casi particolari, sempre possibili dato che ogni Sede Universitaria ha le sue regole, è bene che gli studenti inoltrino le loro istanze (anche tramite le loro rappresentanze) ai loro Rettori, più che ai loro Docenti.
Scriveremo anche al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, organo istituzionale, per illustrare le origini del nostro sciopero perché facciano le loro valutazioni. Non pretenderemo la loro approvazione, ma dal momento che questa battaglia prelude ad altre importanti che pure li coinvolgono in prima persona (il diritto allo studio e non solo), auspicheremo la solidarietà.
Per maggiori informazioni sulle motivazioni e gli obiettivi dello sciopero, è possibile leggere qui
Milano 20-5- 2017- Intervento C. Ferraro.pdf che nelle prime slide illustra sinteticamente gli obiettivi di breve, medio e lungo termine che perseguiamo: difesa della Dignità della Docenza Universitaria e dell’Università tutta, classi e scatti stipendiali, piano di assunzioni per Ordinari, Associati e Ricercatori di tipo b), borse di studio per gli studenti “idonei ma senza borsa”, risorse per la ricerca di base, ripristino di un clima di lavoro sereno e costruttivo (all’Università non giova il clima «avvelenato» e di «lotta tra poveri» né la burocratizzazione che tante decisioni dell’ANVUR hanno instaurato).
Definanziamento delle Università-Chi lo ha subito davvero.pdf spazia in modo dettagliato su uno spettro di argomenti molto ampio, e, per quanto riguarda gli studenti e le tattiche da seguire, si leggano in particolare i punti 7 e 8. È un documento del 2016 e se ci avessero dato ascolto allora, ora saremmo a lottare per un piano di assunzioni per Ordinari, Associati e Ricercatori di tipo b) e per le borse di studio per gli studenti “idonei ma senza borsa”, e allora sarebbe stato possibile chiedere l’appoggio degli studenti!